Paradisi Artificiali

Baudelaire descrive in questa originalissima opera gli effetti sul pensiero e sulla percezione delle droghe. Antologizziamo i brani riguardanti l’oppio.

L’oppio ingrandisce le cose che già non hanno limite, allunga l’infinito, approfondisce il tempo, scava nella voluttà e riempie l’anima al di là delle sue capacità di neri e cupi piaceri.
Ma tutto ciò non vale il veleno che sgorga dai tuoi occhi, dai tuoi occhi verdi, laghi in cui la mia anima trema specchiandovisi rovesciata… I miei sogni accorrono a dissetarsi a quegli amari abissi.
Tutto questo non vale il terribile prodigio della tua saliva che morde, che sprofonda nell’oblìo la mia anima senza rimorso, e trasportando la vertigine, la rotola estinta alle rive della morte!

[…]
Esasperato al pari d’un ubbriaco che vede doppio, rientrai a casa, serrai la porta, pieno di spavento, malato, infreddolito, l’anima febbrile e turbata, ferito dal mistero e dall’assurdo. Invano la mia mente voleva riprendere il timone; la tempesta, mulinando, rendeva inutili i suoi sforzi e la mia anima, vecchia barca senza alberi, ballava e ballava su un mare mostruoso e illimitato.

Charles Baudelaire

Carlo Carducci

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