Un affascinante viaggio nei sogni

Maurizio Bettini dedica il suo volume ‘Viaggio nella terra dei sogni’ ai tanti pittori, registi, fotografi che si sono cimentati con quest’oggetto inafferrabile, grazie anche a un corredo di immagini ricco e di ottima qualità, per quanto non si debba ridurre a mero catalogo un libro che è un saggio in piena regola

(copywrite immagine: mulino.it)


Curiosamente, nel cospicuo elenco di fonti citate da Maurizio Bettini in calce al suo ‘Viaggio nella terra dei sogni’, manca Akira Kurosawa. Eppure il cineasta giapponese in una delle sue ultime fatiche si impegnò nel tentativo estremamente arduo, e solo in parte riuscito, di trasformare in film il liquido mondo onirico: impalpabile, fragile, evanescente, come giustamente lo definisce il volume. Anche chi non avesse visto quella pellicola del 1990, ‘Sogni’, avrà però sperimentato l’inefficacia del racconto, proprio o di qualcuno, quando si prova a tradurre in parole quell’esperienza così unica. Nonostante ciò, o forse proprio per questo, la traduzione verbale del sogno è un topos centrale della psicanalisi, Freud è citatissimo, così come quella figurativa è un luogo non meno frequentato dell’arte.
Bettini dedica il suo volume proprio ai tanti pittori, registi, fotografi che si sono cimentati con quest’oggetto inafferrabile, grazie anche a un corredo di immagini ricco e di ottima qualità, per quanto non si debba ridurre a mero catalogo un libro che è un saggio in piena regola. Per restare al cinema, si pensi a ‘Le notti bianche’, ‘Il terzo uomo’, ‘Otto e mezzo’, ‘Inception’, ‘Matrix’ e ‘Io ti salverò’ di Hitchcock, con scene di Salvador Dalì. Anche per le arti si apre una galleria amplissima dove ovviamente predominano le correnti più vocate, a partire dal surrealismo e da nomi e opere come ‘La chiave dei sogni’ di Magritte, i fratelli De Chirico e Savinio, il Dalì di ‘Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana’ e de ‘Il ponte dei sogni’, ‘Foto questo è il colore dei miei sogni’ di Mirò. Non meno cospicua la presenza della mitologia della quale l’autore, in quanto classicista, è un esperto: l’eponimo Oneiros, Hypnos il dio del sonno, indicativamente e inquietantemente gemello di Thanatos, Endimione, Penelope…
Ma l’iconografia e la letteratura incluse in questo ‘Viaggio’ sono davvero ampie e abbracciano da Igor Mitoraj al pupazzetto Lego, interprete di un’esilarante vignetta (È sempre lo stesso sogno, cerco di correre ma i piedi mi rimangono attaccati al pavimento); dalle citazioni più note come le shakespeariane “La sostanza di cui sono fatti i sogni” e ‘Sogno di una notte di mezza estate’ e ‘Il sonno della ragione genera mostri’ di Goya, ai meno scontati fumetti e manga; dall’Ermafrodito dormiente su un materasso in marmo di Carrara realizzato dal Bernini fino alla smorfia napoletana e alle foto di Maplethorpe. Si viaggia tra sogni erotici, premonizioni, incubi (da evidenziare il ruolo del diavolo incubo e succubo secondo la ‘Summa Theologiae’ di San Tommaso), insonnia; tra i sogni biblici e cristiani di Costantino, della Vergine, di Giuseppe, Giacobbe, e anche islamici (il viaggio notturno di Maometto nell’aldilà).
Tanto interesse nell’immaginario è accentuato dalla conoscenza razionale del sogno, che resta un po’ a margine del volume. I progressi delle neuroscienze e delle neuro-immagini ci consentono di capire sempre meglio cosa avvenga nel nostro cervello mentre dormiamo e persino di cercare di guidarlo: app, elettrodi, sonno polifasico, ipotermia indotta, ausilii, sogno lucido e riposo vigile, braccialetti smart, conservazione della qualità del sonno, tecniche per pilotare le visioni… Le frontiere sulle quali la ricerca è impegnata sono affascinanti, non meno delle immagini e delle parole che l’arte continua a regalarci.

Marco Ferrazzoli


Maurizio Bettini, “Viaggio nella terra dei sogni”, Il Mulino (2017)


Fonte: Almanacco CNR – Recensioni

Denise De Santana

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