Psichiatra sull’orlo di una crisi (e di un viadotto)


Un incidente che fa rivivere istante per istante la propria vita, un misterioso omicidio e gli intrecci tra i protagonisti sono gli ingredienti del giallo di Enrico Baraldi.

 

“Psicofarmaci agli Psichiatri” potrebbe sembrare uno slogan di ribellione contro gli eccessi della farmacologizzazione delle malattie mentali, di cui alcuni medici sono sostenitori. E’ invece il titolo di un romanzo di Enrico Baraldi (che psichiatra è: lavora a Mantova come responsabile del Centro Psicosociale) che ha come protagonista un altro psichiatra, il quale per una volta non deve ripercorrere la vita degli altri ma la propria, visto che sta precipitando con la sua auto da un viadotto dopo avere sfondato il guard-rail e che i fotogrammi che gli scorrono davanti raccontano la storia della sua personale crisi esistenziale e professionale. Con lui, sono protagonisti del libro edito da Stampa Alternativa nella collana Eretica, non nuova a incursioni nel territorio di confine tra malattia e narrativa, due donne, un anziano e sovversivo dottore che predica la fratellanza terapeutica e l’abolizione dei farmaci, un perverso scienziato ostaggio dell’industria farmaceutica.

Il libro è un giallo in cui si parla di un misterioso omicidio. Ma anche un’evidente metafora di alcune irrisolte contraddizioni delle scienze della mente.

 

Marco Ferrazzoli

 

Enrico Baraldi, “Psicofarmaci agli Psichiatri” (Stampa Alternativa, 2007)

Francesca Blasi

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