Giovani, vittime del nulla

Un libro sui giovani e sul loro rapporto con famiglia, scuola e società, che sembrano averli confinati in spazi vuoti, senza prospettive. Un invito a valorizzare l’altro e a curare il processo di formazione dell’identità come antidoto al vuoto.

Si utilizzano termini diversi, per definire più o meno lo stesso concetto: depressione, apatia, indifferenza, talvolta ‘antipolitica’ o, di recente, ‘implosione’. Ciò che si vuole esprimere è il nulla che la nostra società sembra avere posto al centro della propria vita. Umberto Galimberti preferisce rimandare al termine più corretto: ‘nichilismo’. Non solo perché deriva appunto da ‘nihil’, niente, ma perché tale processo ha precedenti storico-filosofici precisi, che sono stati codificati proprio con tale termine. Galimberti si dedica alla crisi valoriale contemporanea da molto tempo, con la puntualità quasi quotidiana che le collaborazioni giornalistiche gli consentono e da un duplice punto di vista, filosofico e psicologico. E’ infatti docente di entrambe le discipline presso l’Università di Venezia. Quest’ambivalenza gli consente di non distorcere l’analisi, come agli specialisti dell’uno o dell’altro campo spesso capita, concentrandosi solo sugli aspetti individuali della crisi (il calo di serotonina, per capirci), oppure banalizzando i meccanismi di induzione ed emulazione (la facile eziologia che di volta in volta chiama in causa la famiglia, la scuola, i media). Va anche detto con franchezza che a rendere credibile l’analisi di Galimberti è la sua disinibizione ideologica, che gli permette, senza assumere nessuna posizione ottusamente conservatrice, di rifiutare recisamente la mitologia progressista. Anzi, la ‘razionalizzazione tecnico-scientifica’ e il ‘politeismo dei valori’ sono messi sotto accusa chiaramente, sin dall’inizio de “L’ospite inquietante”, come i correi di quello che possiamo definire, citando Nietzsche, il ‘circolo dei valori superati e lasciati cadere’. L’attenzione del libro si incentra sulle conseguenze provocate dal nichilismo sui giovani, che in quanto più fragili sono le vittime predilette del vuoto, il quale tramite loro paradossalmente costituisce il proprio futuro, le fondamenta del ‘nulla futuro’.

Marco Ferrazzoli

Umberto Galimberti, “L’ospite inquietante” (Feltrinelli, 2007)

https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/lospite-inquietante/

Francesca Blasi

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