Battaglia contro il cancro in forma di fumetto


La memoria in forma grafica della malattia dell’autrice e delle emozioni che l’hanno accompagnata restituisce una vivida storia di coraggio e rinascita.

La diaristica dei malati, specialmente di cancro e specialmente coronata dall’happy end della guarigione, è un genere scientifico-letterario ormai diffuso, anche perché molto incentivato come ammonimento per le tantissime persone che debbono affrontare un tunnel analogo.

Quello che rende ‘Cancer Vixen’ del tutto originale, all’interno di tale genere, è la scelta del fumetto come mezzo espressivo, che non si limita all’aspetto stilistico ma dà a tutta la narrazione un tono opposto a quello di ottimismo buonistico che spesso informa questi libri, rendendoli un po’ ostentatamente esortativi.

Nel libro di Marisa Acocella Marchetto le strips aiutano il ritmo veloce, agile, in molte pagine divertente e in altre drammatico (il cancro, nelle sembianze della morte incappucciata, irrompe nella vita della protagonista alle soglie di un tardivo e felicissimo matrimonio), spesso poetico, grazie anche a citazioni di grande raffinatezza. Del disegno, poi, basti dire che l’autrice è un’illustratrice de ‘The New Yorker’ per comprenderne la qualità e anche il taglio molto ‘fotografico’, con evidenti richiami alla pop art.


Marco Ferrazzoli

Marisa Acocella Marchetto, “Cancer Vixen” (Salani, 2007)

Francesca Blasi

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