I danni del Tabacco
Paradossalmente, quello antologizzato è uno dei pochi brani dedicati ai danni del tabacco nel monologo di Cechov. Nel resto dell’opera, infatti, il protagonista Njuchin parlerà del rapporto poco sano con la propria moglie.
Come argomento della mia conferenza odierna ho scelto,
per così dire, il danno che reca all’umanità l’uso del tabacco. Sono fumatore anch’io, ma mia
moglie mi ha ordinato di parlare oggi della nefasta influenza del tabacco, e quindi la cosa non si
discute. Del tabacco, e tabacco sia, per me è del tutto indifferente; a loro, gentili signori,
propongo di rapportarsi alla mia presente conferenza con la dovuta serietà, altrimenti non se ne
caverà nulla. Chi fosse spaventato da un’arida conferenza scientifica, chi non l’apprezzasse, può
non ascoltarla e uscire. (Si aggiusta il gilet).Chiedo particolare attenzione ai signori medici qui
presenti, che potranno trarre dalla mia conferenza molte indicazioni utili, visto che il tabacco,
oltre alle sue nefaste influenze, viene usato anche in medicina. Per esempio, se si chiudesse una
mosca in una tabacchiera, probabilmente creperebbe di esaurimento nervoso. Il tabacco è,
essenzialmente, una pianta… Quando tengo una conferenza, di solito ammicco con l’occhio
destro, ma loro non facciano caso; è l’emozione. Sono una persona molto nervosa, parlando in
generale, ma ad ammiccare ho cominciato nel 1889, il 13 settembre, lo stesso giorno in cui a
mia moglie nacque, in un certo senso, la nostra quarta figlia Varvara. Tutte le mie figlie sono
nate il 13 del mese.
Anton Cechov