“Leonardo, Einstein, Lennon probabilmente erano DISLESSICI”

Forse la dislessia è più comune di quanto si pensi, ma non ha impedito ai grandi pensatori, artisti, scienziati e artisti di fare la storia

«Da bambino non andai mai particolarmente bene o male a scuola. Il mio principale punto debole era una memoria povera, soprattutto per quanto riguarda le parole e i testi; non affollavo la mia memoria con i fatti che avrei potuto trovare facilmente in una enciclopedia…»

Lo racconta Alberi Einstein e questa testimonianza, insieme a molti altri indizi, fanno presumere che l’uomo che ha rivoluzionato la nostra percezione dell’universo fosse dislessico.
Naturalmente all’epoca non si facevano test per verificarla, sono solo supposizioni, così come quelle che tendono ad annoverare tra i gli affetti da DSA Leonardo Da Vinci, Ludwig van Beethoven, Hans Christian Andersen, Emile Zola o Winston Churchill (anche Adolf Hitler). Solo a partire dagli anni Settanta del Novecento il problema è stato messo a fuoco e si sono moltiplicati gli studi.


“Arte e scienza al Maxxi: La mente meditante”

Un ponte tra antiche pratiche e avanzate scoperte delle neuroscienze diventa arte e performance

Un progetto di ricerca che diventa una performance artistica. Un’iniziativa che unisce tre linguaggi universali come arte, scienza e meditazione, e getta un ponte tra antiche pratiche millenarie e le più avanzate scoperte delle neuroscienze. E il progetto “La mente meditante. Art, Science, and an Enlightened Mind”, sperimentale e all’avanguardia, al MAXXI a Roma da120 a124 settembre2022, che nasce dall’inedita cordata tra MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo guidato da Giovanna Melandri; Istituto di Neuros cienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con il professor Giacomo Rizzolatti, scopritore dei neuroni specchio, e il suo team di ricercatori; Daniel Lumera, biologo naturalista, autore di best seller e riferimento internazionale nelle scienze del benessere e nella pratica della meditazione.


“Ecco che cos’è l’uomo: l’animale che dimentica”

Alla vigilia della nuova edizione dell’Alzheimer Fest, «la Lettura» anticipa le riflessioni di una filosofa e di una classicista sul significato dell’oblio e dell’aiuto verso chi precipita nell’oblio

Nel febbraio di 2022 muore a Münster in Westialia Harald Weinrich, linguista, filologo, letterato. […] Questo settembre avrebbe compiuto 95 anni. […] Giovanissimo prigioniero di guerra in Francia, […]

Harald Weinrich soffrì negli ultimi anni del morbo dl Alzhehner, la terribile malattia che porta l’oblio. Ne fu colpito proprio lui che sull’oblio aveva scritto un saggio magnifico: “Lete. Arte e critica dell’oblio” (1997), dietro il quale si cela una storia di cultura e di amicizia.


“La pandemia inglese di Johnson/Branagh”

THIS ENGLAND: miniserie fiction di Michael Winterbottom che racconta come l’Inghilterra ha vissuto gli eventi del Covid19

«Questa è un’opera di finzione basata su eventi reali». L’opera è “This England”, miniserie in 6 parti, che il 30 settembre arriva su Sky e in streaming su Now (due puntate a settimana). Gli eventi reali sono quelli che nel 2020 hanno stravolto il mondo.

“Mandatemi pensieri positivi” – Fedez dopo il tumore

Attraverso i suoi canali social Fedez ha fatto sapere di essersi sottoposto a nuovi accertamenti clinici, che hanno scongiurato lo spettro di una recidiva del tumore al pancreas affrontato mesi fa

Proprio come aveva scelto di fare lo scorso marzo, quando annunciò di avere un raro tumore endocrino, il marito di Chiara Ferragni ha continuato la narrazione della sua malattia sul web, aggiornando amici e follower sulle sue buone condizioni di salute.

IlGiornale.it

“Vittime di pace, all’ombra del passato”

In un remoto ospedale di confine, due medici, entrambi bianchi, impersonano il conflitto tra utopistica volontà di cambiamento e apatica rassegnazione: Il buon dottore, riedito da e/o, sarà presentato da Damon Galgut, giovedì, a Mantova

Nella seconda metà degli anni Novanta in Sudafrica, all’ottimismo e all’euforia che salutarono la fine dell’apartheid e la vittoria di Nelson Mandela nelle elezioni del 1994, fece seguito un periodo segnato dalle ambiguità morali e politiche di un regime mutato radicalmente in maniera troppo repentina. Mentre gli scrittori che cercavano di raccontare il nuovo Sudafrica, pur sottolineando le incongruenze del presente, guardavano comunque al futuro con qualche fiducia (lo stesso Coetzee offre uno spiraglio di speranza sul finale del suo sconsolato Vergogna), nel paese veniva opponendosi all’idealismo dei giorni della lotta un razionale pragmatismo.

“Libri e malattia: i classici della letteratura da recuperare”

I testi imprescindibili della letteratura che ruotano intorno al tema della malattia. Da recuperare durante questo periodo di “clausura”

Nel saggio, che ha avuto circolazione autonoma e ha subito diverse revisioni nel passaggio da un’edizione all’altra (le piu importanti: la prima del 1926 e quella definitiva del 1930), Virginia Woolf lamenta che la letteratura non abbia rivolto alla malattia fisica altrettanta attenzione che alle attività della mente. «A impedire la descrizione della malattia in letteratura ci si mette anche la povertà del linguaggio. L’inglese, che può esprimere i pensieri di Amleto e la tragedia di re Lear non ha parole per i brividi e il mal di testa».

Fonte: Corriere della Sera

“AI MAXXI”

Un evento unico e all’avanguardia nel panorama europeo che metterà in luce il processo neurale dei cervello durante uno stato meditativo elevandolo a opera d’arte, celebrando l’unione tra meditazione, arte e scienza

Daniel Lumera sarà protagonista daI 20 al 24 settembre a Roma in una performance medita, «La Mente Meditante. Art, Science and an Enlightened Mind», presso il MAXXI. Il progetto nasce dall’medita cordata tra lo stesso Lumera, MAXXI guidato da Giovanna Melandri, e Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) con il Professor Giacomo Rizzolatti, scopritore dei neuroni a specchio e il suo team di ricercatori, in collaborazione con HENESIS srl e il sostegno di Solgar Italia Multinutrient S.p.A.

“Epilessia, Simona e ili altri: i 600mila di cui nessuno parla”

Stigma duro a morire: «Io, fuori dal concorso per la mia malattia». Seconda emergenza neurologica in Italia, ma pochi i centri di cura. Scuole impreparate, solo 4 Regioni attrezzate, legge ferma dal 2018

Qualche mese fa Simona, 30 anni, piemontese ha scritto una lettera alllntemational Bureau Epilepsy (Ibe) perraccontare la sua storia: «Sono epilettica da quando avevo 12 anni, dal 2012 vengo curata, nel 2016 mi sono laureata. Lavoravo in un centro di soccorso notturno, poi ho deciso di partecipare a un concorso di selezione come capostazione. Sono stata dichiarata inadatta dalla commissione medica […].

Rende pubblica la sua denuncia Francesca Sofia, presidente di Ibe, prima donna e prima italiana a ricoprire questo incarico, relatore del convegno organizzato in Senato per sensibilizzare decisori e addetti ai lavori: «E un esempio di stigma istituzionale legittimato. In molti Paesi la condizione delle persone con epilessia è molto peggio».

“Non si scherza con il cancro, ma un sorriso aiuta”

L’attrice Geppi Cucciari con i suoi spettacoli contro la disinformazione

Geppi Cucciari è da dieci anni ambasciatrice Airc, con un costante impegno nella valorizzazione del ruolo di ricerca e prevenzione per cui ha ricevuto il premio “Credere nella Ricerca 2021” durante l’annuale cerimonia dedicata alla Fondazione alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.