Zio Vanja

Vanja, guardandosi alle spalle, trova di essere deluso della sua vita: le speranze e le illusioni sono ormai cadute. Per questo motivo nel brano antologizzato tenta il suicidio.

ASTROV (grida adirato)
Smettila! (Addolcendosi).Quelli che vivranno cento, duecento anni dopo di noi, ci disprezzeranno perché abbiamo vissuto le nostre vite in modo così stupido e rozzo; quelli, forse, troveranno il modo per essere felici, ma noi… Tu ed io abbiamo un’unica speranza. La speranza che quando riposeremo nelle nostre tombe, vengano a visitarci visioni, magari piacevoli. (Sospirando).Sì, fratello. In tutto il distretto ci sono state soltanto due persone per bene e intelligenti: io e te. Ma nel giro di una decina di anni, la vita filistea, la vita spregevole ha avuto ragione di noi; con le sue putride esalazione ha avvelenato il nostro sangue, e noi siamo diventati volgari come tutti gli altri. (Vivacemente). Ma io non ci casco, comunque. Restituiscimi ciò che mi hai preso.
VOJNICKIJ
Non ti ho preso niente.
ASTROV
Mi hai preso dalla borsa delle medicine una fiala di morfina.
Pausa.
Ascolta, se tu, a qualunque condizione, hai deciso di farla finita, va’ nel bosco e sparati un colpo là. Rendimi la morfina, se no ci saranno chiacchiere, congetture, penseranno che sia stato io a dartela… Già dovrò farti l’autopsia… Pensi che sia interessante?
(Entra Sonja.)
VOJNICKIJ
Lasciami.
ASTROV (a Sonja)
Sof’ja Aleksandrovna, vostro zio ha sottratto dalla mia borsa una fiala di morfina e non la vuole restituire. Ditegli che non è cosa… intelligente, tutto sommato. E io non ho tempo. Devo partire.
SONJA
Zio Vanja, hai preso la morfina?
Pausa.
ASTROV
L’ha presa. Ne sono certo.
SONJA

Restituiscila. Perché ci vuoi spaventare? (Teneramente). Restituiscila, zio Vanja! Io, forse, non sono meno infelice di te, però non mi abbandono alla disperazione. Sopporto e sopporterò, finché la mia vita non finirà da sola… Sopporta anche tu.
Pausa.
Restituiscila! (Gli bacia le mani).Caro, dolce zio, buono, restituiscila (Piange). Sei buono, avrai pietà di noi e la restituirai. Sopporta, zio! Sopporta!
VOJNICKIJ (estrae da un cassetto del tavolo la fiala e la porge ad Astrov)
To’, prendi! (A Sonia). Bisogna lavorare al più presto, al più presto fare qualcosa, altrimenti non posso… non posso…

Anton Cechov

Carlo Carducci

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