L’arte di legare le persone

Paolo Milone racconta i suoi quarant’anni di lavoro in Psichiatria d’urgenza; un diario di incontri e scontri, di appunti brevi, di pensieri nudi e crudi, che diventano poesie da rileggere, da assaporare, da mandare giù.

Avendo fuggito ogni altro lavoro per paura,
mi ritrovo a fare il lavoro che fa piú paura a tutti. […]

L’euforia è solo uno dei tanti disturbi mentali:
in altri il paziente è indifferente allo spazio,
in altri ancora, impensabile ma vero, è angosciato dallo spazio.
Il mondo è pieno di depressi che dormono su un divano senza neanche mettersi il pigiama,

o sul bordo del letto senza neanche tirare su il lenzuolo,
molti dormono su una sedia.
Se gli dai un letto matrimoniale, dopo un mese è intatto.
Preferiscono cosí. Non è di spazio esterno che hanno bisogno. […]

C’è chi ritiene che il ricovero in Psichiatria sia la cosa piú brutta al mondo. Talvolta la vita è ancora piú brutta.
Gli animali feriti si nascondono in una tana e si leccano le ferite:
Psichiatria è una tana. […]

Il bene e il male che facciamo a un’altra persona si riverbera
e si propaga in mille modi

tra i suoi parenti, amici e conoscenti
e, nel tempo, si trasmette a tutti i discendenti.
Sarà qualcosa di infinitesimo, un movimento atomico,
un’ombra, un fremito, ma esiste e si diffonde nell’universo.
Vedi, Giulia, noi contribuiamo a migliorare o peggiorare l’universo,
e, su questo, abbiamo una responsabilità. […]

È triste Lucrezia scoprirti un giorno mentre stai litigando a voce alta con nessuno.
Con che foga protesti, ribatti, chiedi scusa, insulti.
Sola nella stanza.
Sei l’accusatrice che ingiuria e minaccia
battendo i piedi per terra, con i capelli scompigliati,
poi sei la vittima che allarga le braccia piangendo e singhiozza. […]

Il sarto vede tutti mal vestiti,
il parrucchiere, tutti spettinati,
il cappellaio, tutti senza cappello,
il fisioterapista, tutti sciancati,
e io, psichiatra, vedo tutti matti. […]

Una notte insonne è breve per consolarsi del giorno prima.
Una notte insonne è breve per prepararsi al giorno dopo.
Aspra è la mattina: si riaprono i cassetti e riaffiorano i coltelli. […]

Ignorare la morte non rende immortali.
Neanche pensarci di continuo rende immortali.
Forse pensarci ogni tanto? […]

Non ci si uccide per una sofferenza quantitativamente piú grande – il suicidio avviene in uno stato mentale qualitativamente diverso.
Nessuna fantasia o esperienza dei viventi può aiutare a capire.[…]

Temi che le medicine si impossessino della tua mente e per questo le rifiuti.
Sbagli, Livia: è la depressione che si impossessa della mente,
le medicine restituiscono la chiave al proprietario. […]

Noi veniamo al mondo
non quando usciamo dal corpo della madre,
ma quando la madre ci abbraccia e ci riconosce
e, senza parole, ci contiene ancora in sé:
in questa matrice noi ci costruiamo.
La sacralità di questo abbraccio primigenio
si riverbera e balugina
in alcune contenzioni che noi facciamo. […]

L’arte di legare le persone.
Legare le persone al letto.
Legare le persone a te.
Legare le persone alla realtà

Legare le persone a se stesse.
Legare le persone è un’arte.
Inconoscibile.

Paolo Milone

Paolo Milone, “L’arte di legare le persone”, Einaudi, Torino, 2021

www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/larte-di-legare-le-persone-paolo-milone-9788806246372/

Alessia Bulla

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