L’Eilisir d’amore. “Udite, udite o rustici”

Atto primo, scena V.

Di questa opera lirica di Gaetano Donizzetti su libretto di Felice Romani, riportiamo la scena in cui il sedicente dottor Dulcamara si spaccia per medico di grande fama, sfoggiando i propri portentosi preparati.

“L’Elisir d’amore: Melodramma giocoso in due atti.” Libretto originale e integrale di F, Romani.

DULCAMARA:
Udite, udite, o rustici;
Attenti, non fiatate.
Io già suppongo e imagino
Che al par di me sappiate
Ch’io sono quel gran medico,
Dottore enciclopedico
Chiamato Dulcamara,
La cui virtù preclara,
E i portenti infiniti
Son noti all’universo … e in altri siti.
Benefattor degli uomini,
Riparator de’ mali,
In pochi giorni io sgombero,
Io spazzo gli ospedali,
E la salute a vendere
Per tutto il mondo io vo.
Compratela, compratela,
Per poco io ve la do. (…)

O voi matrone rigide,
Ringiovanir bramate?
Le vostre rughe incomode
Con esso cancellate.
Volete voi, donzelle,
Ben liscia aver la pelle?
Voi, giovani galanti,
Per sempre aver amanti?
Comprate il mio specifico,
Per poco io ve lo do.
Ei muove i paralitici;
Spedisce gli apopletici,
Gli asmatici, gli asfitici,
Gl’isterici, i diabetici,
Guarisce i timpanitidi,
E scrofole e rachitidi,
E fino il mal di fegato
Che in moda diventò.
Comprate il mio specifico,
Per poco io ve lo do. (…)

Ecco qua: così stupendo,
Sì balsamico elisire,
Tutta Europa sa ch’io vendo
Niente men di nove lire:
Ma siccome è pur palese,
Ch’io son nato nel paese,
Per tre lire a voi lo cedo:
Sol tre lire a voi richiedo;
Così chiaro è come il sole,
Che a ciascuno che lo vuole
Uno scudo bello e netto
In saccoccia io faccio entrar.
Ah! di patria il caldo affetto
Gran miracoli può far.

Gaetano Donizzetti e Felice Romani, 1832

Cristina Rapagnà

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