Mezzogiorno di cuoco

La carne Montana, dell’omonima azienda milanese, rappresenta un’icona della “rivoluzione” alimentare degli anni ’60, e seguire la sua storia permette di ripercorrere i cambiamenti della nostra società e della nostra dieta.

E’ uno slogan celebre, immediatamente riconoscibile, per gli ex bambini che sono vissuti sotto la tutela serale di Carosello: “Mezzogiorno di cuoco”. Con questa battuta terminavano regolarmente gli spot della Carne Montana, prodotto inscatolato che ha rappresentato molto di più, in termini commerciali, di una semplice opzione alimentare: il piatto pronto si inseriva nell’evoluzione sociale, nella ‘liberazione’ della donna dalle incombenze domestiche, nell’acquisizione di uno stile di vita più libero, nell’imitazione di alcuni modelli americani. Non a caso, il protagonista della pubblicità è il pistolero Gringo, l’ambientazione tipica del western, con incruenta sparatoria e il ‘cattivo’ Black Jack. Questa storia viene raccontata, con la lucidità oggettiva dello studioso ma anche la partecipazione emotiva dell’ex bambino degli anni ’60, da Giuseppe Romano.

La carne è un alimento centrale nella dieta alimentare. Attraverso un’azienda come Montana, nata a Milano 55 anni fa, possiamo raccontare come siamo cambiati, decennio dopo decennio. Quanta strada abbiamo fatto noi italiani da allora a oggi e quanto ci hanno aiutato tecnologie e scoperte come il frigorifero e la conservazione dei cibi? Mangiavamo poca carne nell’ultimo dopoguerra. Così poca che doveva arrivarci dagli Stati Uniti in pacchi dono nei quali la scatoletta di corned beef era un bene prezioso. Ma carne in scatola se ne produceva anche in Italia e Montana era stata tra le prime imprese a farlo e a pubblicizzarlo. Sarebbero arrivati presto i tempi della televisione, e con essi di Carosello e di Gringo, il celebre cowboy che ha reso epica la “scatoletta”. Col passare dei decenni l’Italia sta meglio e la dieta si arricchisce. Il racconto riserva nuovi capitoli a fenomeni come il fast food, le mense aziendali, i supermercati, le obesità di ritorno, le diete salutiste, l’invasione delle multinazionali. Anche Montana – che dall’inizio è stata e resterà una storia esemplare d’imprenditoria italiana – rispecchia il cambiamento e Gringo va in pensione: mangiare carne significa ormai offrire al consumatore una dieta variata e accurata sotto il profilo salutistico. E il racconto di noi stessi, attraverso l’alimentazione e la pubblicità che la descrive, non è mai stato più vivace.

Marco Ferrazzoli

Giuseppe Romano, “Mezzogiorno di cuoco” (Marsilio, 2008)

Francesca Blasi

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