Come diventare un malato di mente


La penna dell’autore dà vita ad un’ironica e al tempo stesso scientificamente rigorosa guida, per riflettere sul confine tra salute e malattia mentale.

l titolo è volutamente provocatorio: la malattia mentale – viene da obiettare – è un fato ineluttabile, una disgrazia cui non ci si può opporre, mai una scelta. Invece questo psichiatra di Coimbra, che in Portogallo ha pubblicato ben 12 edizioni del suo saggio, sostiene che fobie, schizofrenia, depressione, possono anche essere una deriva perseguita come “carriera”. Dietro l’ironia, si nasconde una verità ignota solo a chi non si è mai dovuto o voluto avvicinare ai margini di quella immensa palude che è la malattia mentale. Da un lato, atteggiamenti che consideriamo caratteriali e culturali, come l’essere comunisti, fascisti o democratici, timidi, gelosi o erotomani, coincidono almeno fenomenologicamente con alcuni stati di alterazione; dall’altro, i sintomi che diagnostichiamo in molte patologie sono presenti anche in persone “normali”, seppure in momenti particolari, e comunque possono essere da queste esternati volontariamente. Ma soprattutto, non è possibile stabilire tra sani e malati una relazione che abbia possibilità curative se non si accetta davvero lo stato problematico dei secondi. Un po’ come nel paradosso di tante scenette comiche, nelle quali il “matto” non può essere tale se ne ha coscienza, quindi proprio chi non si dichiara tale è più imputato di follia. Ma c’è poco da ridere, si tratta invece di temi su cui riflettere.


Marco Ferrazzoli


Josè Luìs Pio Abreu, “Come diventare un malato di mente” (Voland, 2002)

https://www.voland.it/libro/9788888700380

Francesca Blasi

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