Bianciardi, prefatore di Buzzati

Lo scrittore e giornalista Luciano Bianciardi realizza, per l’edizione di Mondadori del 1958 dei “Sessanta racconti” del collega Dino Buzzati, un testo breve e incentrato in gran parte sui due nei quali la malattia la fa da protagonista assoluta: “Sette piani” e “Una cosa che comincia per elle”. Evidenziando il crescente terrore che, in entrambi i casi, pervade chi ne è colpito


Si al settimo piano le forme leggerissime al sesto le leggere al quinto le poco gravi e così giù e giù. Al piano terreno i casi disperati. In tal modo si evitava che i malati leggerissimi come lui Giuseppe Corte fossero turbati dallo stato preagonico dei dannati. E i medici sorridenti lusinghieri tutti li a rassicurarlo che in un paio di settimane lo dimetteranno. Ma naturalmente va in tutt’altro modo. In capo a dieci giorni si presenta il capo-infermiere a chiedere in via puramente amichevole un trasferimento al piano di sotto. Qui al settimo le camere scarseggiano e ci sarebbe da sistemare una gentile signora con due bambini. Naturalmente il trasferimento che al nostro amico Corte non garba gran che non ha alcuna motivazione medica. È un semplice trasloco momentaneo. E lui ai compagni di degenza tiene a precisare che si trova in mezzo a loro per una questione puramente formale …

[…]

E la vita è sempre una cosa che comincia per elle. Rammenti tu l’uomo cui l’altro giorno chiedesti soccorso a spingere il tuo carro? Rammenti che aveva un campanello al collo? Tu credi dunque che fosse uno zingaro? Credi pure quel che ti pare ma intanto applicati ai-polsi queste due sanguisughe visto che hai bisogno di un salasso. Ebbene l’uomo che ti diede soccorso è una cosa che comincia per elle. È un lebbroso e ora anche tu sei un lebbroso una cosa che comincia per elle. E anche tu avrai un campanello al collo e ti verranno tolti tutti i tuoi beni te ne andrai in giro ramingo poi altri diventeranno lebbrosi come te ineluttabilmente.

Luciano Bianciardi

Dino Buzzati “Sessanta racconti”, Mondadori Milano (1958)

Denise De Santana

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *