Guglielmo Petroni – Le macchie di Donato

L’approccio alla cecità in modo opposto: cosa significa riprendere la vista? E’ sempre una rivelazine, un miglioramento…oppure no?

 

Nel racconto “le macchie di Donato” Petroni  tratta  di un accessorio essenziale ma poco citato: gli occhiali: “Mi hai rovinato”, è la frase dell’amico Pilade che richiama dopo una serie di insulti. L’amico, vero amico, corre a trovarlo per capire. “Si mise una mano in tasca e tirò fuori un paio d’occhiali in un astuccio di pelle. ‘Vedi, dopo tanti anni ho seguito il tuo consiglio… Quando sono uscito dall’ottico e mi sono messo gli occhiali, per prima cosa ho veduto gli alberi di piazza Cavour. Tu sai quanto ami il verde e tutti gli aspetti della natura, ma questa volta ne sono rimasto rivoltato: le belle masse sfumate col cielo, con le cose circostanti, le sfumature di colore, i tenui passaggi che ho tanto amato non esistevano più… Un mondo così crudo mi è venuto incontro, volgare in confronto a quello che io conosco”. E’ un’ironia leggera, poiché riferita all’acquisto degli occhiali, ma che in forma più  grave si ritrova anche in chi ritrova la vista dopo la cecità, e si deve confrontare con un mondo sconosciuto, e nn sempre positivo.

 

Guglielmo Petroni

Le macchie di Donato

1968, Editore Bietti, collana il girasole

Chiara Vieceli

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