“Ecco come cambia una mente che medita”

L’evento Al Maxxi è un progetto che mostra per la prima volta il processo neurologico e gli effetti del pensiero sull’essere umano. Parla la presidente Giovanna Melandri

Da luogo d’arte a luogo di meditazione e di scienza. È così che si trasformerà il Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Maxxi) a Roma, che dal 20 al 24 settembre ospiterà il progetto “La mente meditante. Art, Science, and a n Enlightened Mind”, nato dalla collaborazione con l’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), il professor Giacomo Rizzolatti, tra i più importanti neuroscienziati al mondo che ha scoperto i neuroni a specchio, responsabili dell’empatia, e il suo team di ricercatori. Ma anche con Daniel Lumera, biologo naturalista, autore di best seller e riferimento internazionale nelle scienze del benessere e nella pratica della meditazione. «È la prima volta in Italia, anzi nel mondo, che si uniscono queste tre dimensioni: arte, scienza, meditazione», dice a TPI la presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri.

Denise De Santana

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